I giovani vogliono tutto, sono superficiali e non vogliono più impegnarsi in nulla; non hanno voglia di lavorare, di sudare.
La nuova tendenza dei giovani di voler accordare maggiore attenzione ad un equilibrio più sano tra vita privata, passatempi e lavoro è veramente figlia della pigrizia e dell’incapacità di impegnarsi?
No, credo che in un mondo che esplode di incertezze e che ci propina cascate di (dis)informazioni a ritmo di nano secondi chiedersi se valga la pena passare 2/3 della propria vita sul posto di lavoro sotto una pressione costante sia in realtà frutto o di una matura decisione o di uno slancio vitale importante!
Sempre più aziende faticano a trovare giovani qualificati che accettino condizioni quadro cariche di richieste pressanti.
D’altra parte i problemi psichici che si sviluppano sul posto di lavoro e che toccano tutte le fasce d’età, sono nettamente in aumento in tutta la Svizzera e non solo. E spesso questi problemi vengono causati da conflitti e vessazioni vissuti con i propri colleghi o superiori che si traducono poi sovente in assenze per malattia.
Secondo un recente studio di SWICA in collaborazione con WorkMed2, l’incapacità lavorativa per problemi psichici ha una durata media di 218 giorni con, nel 95% dei casi assenze per malattia a tempo pieno. Le conseguenze sono spesso onerose sia per i salariati in termini di salute psico-fisica (fino ad arrivare all’invalidità ) che in termini economici (perdita del posto di lavoro). Tuttavia, ovviamente, anche per le aziende e per la società in generale questa situazione diventa pesante.
Il burnout, spesso alimentato dalla crescente pressione e dai carichi di lavoro eccessivi, può minare la vitalità e la motivazione di una persona.
I conflitti sul luogo di lavoro possono creare un’atmosfera tossica e compromettere la collaborazione e la produttività.
Uno specialista, attraverso un’analisi attenta e un approccio personalizzato, aiuta a identificare i fattori scatenanti e a sviluppare strategie differenti da quelle già attuate per recuperare energia, ritrovare il senso di realizzazione, mutare la comunicazione e affrontare il conflitto in modo per sé più salutare.